Giulio Bernardini – Architetto

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Architetti

Descrizione

Giulio Bernardini nasce a Pescia da una famiglia di costruttori, decoratori e stuccatori.
 
All’età di tredici anni interruppe gli studi per lavorare nell'impresa di famiglia ma successivamente si iscrisse alle Scuole Tecniche e Normali nella sua città, dove nel 1894 conseguì il diploma di abilitazione all'insegnamento del disegno.
 
Appassionato di architettura medievale e rinascimentale, curò i restauri di vari edifici storici della città di Pescia e si cimentò anche in progettazioni di abitazioni private in stile liberty, oltre che di cappelle funerarie in stile eclettico nel cimitero di Pescia.
 
In occasione delle feste di maggio del 1886 in onore del Santissimo Crocifisso riuscì a rendere navigabile il fiume Pescia, nel tratto urbano tra i ponti di San Francesco e del duomo.
 
L'opera che gli dette maggior notorietà fu la progettazione urbanistica di Montecatini Terme, secondo il modello delle città termali europee, con viali alberati e abitazioni eleganti.
 
L’architetto Bernardini fu chiamato alla direzione dell’ufficio tecnico delle Nuove Terme da Pietro Baragiola, imprenditore lombardo, eletto in parlamento per la prima volta nel 1904, che vide nelle acque di Montecatini un investimento su cui puntare. Baragiola acquistò infatti la concessione delle Terme Demaniali e diverse sorgenti e terreni da privati, diventando proprietario della fonte Torretta, della sorgente Fortuna, dello stabilimento Tamerici, di quello della Salute, di altre fonti e dei terreni attorno allo stabilimento Excelsior, sui quali volle parchi e giardini sottraendoli all’edilizia. L’imprenditore mirava a dare a Montecatini il livello termale di città europee come Karlsbad e Vichy e indusse Giulio Bernardini a visitare e studiare, viaggiando in treno, centri termali in Svizzera, Boemia e Germania.
 
Oltre alla realizzazione di una nuova Montecatini, ideata come una città ideale, seguendo modelli tipici della temperie culturale europea di quegli anni che imponevano l’inserimento di ampi spazi verdi all’interno delle città, si devono all’architetto pesciatino la ristrutturazione della Locanda Maggiore e la progettazione degli alberghi Grand Hotel & La Pace, Bristol, Scannavini, Eden e, in particolare, gli stabilimenti termali Torretta, Fortuna e Tamerici e l'impianto del parco termale, oggi riconosciuti patrimonio dell'Unesco.
 
Operò anche in altre località toscane, a Firenze, Pisa, Casciana Terme, Lamporecchio, Castelfiorentino, e italiane, come Salsomaggiore Terme e Agnano Terme. 
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