Pietro Porcinai – Paesaggista

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Architetti

Descrizione

Nasce a Settignano sulle colline fiorentine, nel 1910, in un’abitazione annessa alla Villa storica Gamberaia dove il nonno lavora come capo-giardiniere.
 
Dopo aver conseguito il diploma di perito agrario lavora in Belgio e in Germania (1928-29).

Tornato a Firenze frequenta il liceo artistico di Firenze, diplomandosi nel 1935, per iscriversi nel 1941 al Regio istituto superiore di architettura di Firenze che abbandonò definitivamente nel 1945 senza laurearsi, in polemica con l’istituzione che, secondo il suo parere non era in grado di svolgere il ruolo sociale di formare alla conoscenza della bellezza ed educare alla creatività e all’arte, il cui modello primario è la Natura.
 
Ritornato all’estero, conosce i più importanti architetti europei del giardino (Fritz Enchke, Karl Förster, Gustav Lüttge, Russel Page, Geoffrey Jellicoe, René Pechère, Gerda Gollwitzer) ne apprezza le opere ed ha la possibilità di confrontarsi con il loro metodo di lavoro, le loro tecniche, le loro soluzioni formali.
 
Nel 1938, a soli 28 anni, e già un noto professionista e fonda a Firenze con Nello Baroni e Maurizio Tempestini, uno studio che diventa presto un vivace punto di riferimento della vita culturale fiorentina, entrando in contatto con le famiglie importanti dell’imprenditoria che diventeranno suoi committenti fino al concludersi della sua attività. 
 
Negli anni Quaranta Porcinai fonda alcune società correlate fra di loro per poter disporre dei servizi e dei prodotti come ad esempio fertilizzanti e ceramiche artistiche che meglio potevano soddisfare le esigenze di un progettista che desiderava operare liberamente.
 
Nel 1948, al Jesus College di Cambridge, è fra i soci fondatori dell’IFLA (International Federation Landscape Architecture) insieme ad un gruppo internazionale di paesaggisti: scopo dell’associazione è diffondere la cultura paesaggistica nei vari paesi e dare maggiori riconoscimenti alla professione per migliorare la qualità della vita della società.
 
Dopo il 1948, consolidata la clientela privata, insieme ad incarichi pubblici di rilievo, ha opportunità di fare grandi esperienze internazionali: il progetto per l’Hansaviertel Park di Berlino (1956); la consulenza per Abu Simbel (1963); il progetto per la sistemazione esterna del Centro Pompidou (1973); il progetto dei parchi delle città dell’Arabia Saudita (1975-76); il concorso per Abidjan (1979) e il concorso per il parco de La Villette (1982). In queste esperienze Porcinai si dimostra nel pieno della sua maturità e libero di affermare le soluzioni in cui crede. Collabora con Ludovico Belgioioso ed Ernesto Nathan Rogers, Vittoriano Viganò, Marco Zanuso e Pietro Consagra, Riccardo Morandi, Oscar Niemeyer, Renzo Piano e Richard Rogers, Carlo Scarpa, Franco Albini e Franca Helg, e altri ideando parchi e giardini divenuti un modello nel nostro tempo.
Difensore del patrimonio naturale e del paesaggio si è battuto a lungo per l’insegnamento del verde, del paesaggio e del giardino in Italia ove era costretto a registrare il massimo disinteresse nelle scuole di ogni ordine e grado e persino nelle Università.

Nel 1950 stimola la fondazione della sezione italiana dell’IFLA con pochi altri pionieri che danno vita all’AIAP (Associazione Italiana Architetti del Giardino e del Paesaggio) di cui Porcinai è stato per molti anni Segretario e, a partire dal 1979, Presidente onorario. 
Le sue idee vengono accolte e a Genova e in altre Università italiane vengono istituiti corsi di perfezionamento in architettura del paesaggio.
 
Tanti i riconoscimenti ufficiali come il Premio IN-Arch 1960 e l’Award of Merit della School of Environmental Design dell’Università della Georgia e, nel 1979, è il primo italiano e primo non tedesco aricevere l’Anello di Friedrich Ludwigh von Schkel conferitogli dall’Accademia Bavarese delle Belle Arti.

Per la sua vasta competenza professionale, è entrato di diritto nel gotha degli architetti europei del giardino: nel 1985, unico italiano vivente, poteva vantare un’ampia scheda biografica nel volume Oxford Companion to Gardens di Sir Geoffrey e Susan Jellicoe.
 
Insieme ai numerosi progetti, Porcinai ha lasciato vari saggi che sono preziosi per comprendere la sua cultura, il suo metodo di lavoro e le sue scelte progettuali.
 
Pietro Porcinai è stato indubbiamente il più grande Paesaggista italiano del ‘900.
Tra i suoi oltre 1100 progetti realizzati in Italia e in vari paesi del mondo, vi sono anche straordinari giardini-paesaggio e cioè giardini nei quali l’uomo sembra non aver fatto nulla.
 
Muore a Firenze nel 1986
 
Il grande paesaggista toscano operò molto a Montecatini Terme sia per la committenza pubblica che privata. 
 
Alla sua opera si deve la sistemazione del Viale Verdi, il giardino di Roccia a Montecatini Alto e la progettazione dei giardini di molte ville private, quali l’attuale Accademia d’Arte Dino Scalabrino – Fondazione ViValbanca e il Villino di Via Magenta n. 5, entrambe commissionategli da Dino Scalabrino, Direttore Sanitario delle Terme e Presidente dell'Azienda di Salute e Soggiorno. 
 
E’ opera di Pietro Porcinai anche il giardino pensile da lui creato al Tettuccio sulla copertura di un fabbricato di nuova costruzione adibito ad accogliere 520 bagni necessari al funzionamento dello Stabilimento. 
 
Per saperne di più su Pietro Porcinai clicca qui.
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