Carlos Franqui

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Illustri personalità

Descrizione

Carlos Franqui nasce il 4 dicembre del 1921 a Cifuentes, nel centro dell'isola di Cuba. 
 
Fin da giovanissimo partecipa alle lotte sindacali e studentesche entrando a far parte del Partido Socialista Popular. 
 
Nel 1946 inizia a dedicarsi al giornalismo e alla vita letteraria e artistica della Cuba degli anni Quaranta. 
 
Il suo migliore amico era il pittore Wifredo Lam cui oggi è intitolato il Museo di arte moderna de L'Avana, creato da Franqui e poi chiuso dal regime castrista. 
 
Dopo il golpe di Batista, all'inizio degli anni Cinquanta, entrò nel "26 luglio", il movimento che darà vita alla Rivoluzione del '59. 
 
Venne arrestato, torturato e spedito in esilio, prima in Florida e poi in Messico, dove si riunì con Fidel Castro e Che Guevara, prima di tornare in patria a combattere. 
 
Dopo la vittoria, fu alla direzione di Radio Rebelde prima e del quotidiano Revolucion dopo, cosa che originò i primi contrasti con Fidel Castro, che pretendeva un giornale più schierato. 
 
Poi la rottura definitiva nel 1968, quando Franqui firmò il manifesto contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia. 
 
Voleva la libertà a Cuba. 
 
E per ribadire questo concetto, un anno prima della sua rottura definitiva con il regime, nel 1967, organizzò all'Avana "El Salon de Mayo", un'esposizione alla quale parteciparono numerosi artisti internazionali (tra cui Mirò e Calder), che voleva essere una risposta alle correnti pro-sovietiche nella cultura della rivoluzione cubana. 
 
Con la sua straordinaria umanità Franqui fu sempre un ribelle. 
 
Amico di Picasso e Jean Paul Sartre, trascorse in Francia e in Italia i primi anni dell'esilio, durante i quali scrisse alcuni libri indispensabili per conoscere la storia dell'ultimo mezzo secolo cubano: dallo straordinario "Diario della rivoluzione cubana" a una imprescindibile biografia critica del lider maximo, "Vita, avventure e disastri di un uomo chiamato Castro".  
 
A Montecatini arrivò nei primi anni Settanta.
 
Nel 1980 vi organizzò il più grande evento della storia culturale della città: il Maggio Mirò.
 
Non potendo Joan Mirò partecipare all’iniziativa per problemi di salute, fu Franqui a portare a Montecatini la tela realizzata dall’artista catalano come dono per la città, Dona Voltada d’un Vol d’Ocells.
 
Grande amico della famiglia montecatinese Pagliai, trascorse la sua ultima venuta a Montecatini nel 2003 nella loro casa a Vico, vicino a Montecatini Alto. 
 
Dalla metà degli anni Novanta si era trasferito a Porto Rico ("Mi ricorda la luce di Cuba", diceva) dove morì il 16 aprile 2010.
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