Arrigo Boito

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Musicisti

Descrizione

Sicuramente fu grazie a Verdi che Montecatini vide la presenza di un altro illustre ospite: Arrigo Boito.
 
Patriottico e scapigliato, Boito fu un genio letterario senza uguali nel melodramma dell’ottocento italiano. 
 
Pur avendo avuto fama e successo, soffriva di non possedere la dote di compositore per produrre opere proprie sui libretti che sapeva scrivere con impareggiabile abilità.
 
Nel 1863 era entrato in conflitto con Verdi per aver pubblicato Ode all’arte italiana chiaramente ostile al Maestro. La riconciliazione tra i due avvenne quasi venti anni più tardi e il rientro di Arrigo Boito nell’entourage del Maestro contribuì a ricreare quella intensa collaborazione che tra il 1884 e il 1889 fece nascere nelle stanze della Locanda Maggiore il capolavoro Otello e il Falstaff.
 
Quando l’uno dei due era a Montecatini e l’altro a Milano si scambiavano un fitto carteggio scavando nella psicologia di Otello che si stava dimostrando complessa, ma nell’ottobre del 1884 chiuso a comporre nella sua stanza alla Locanda Maggiore Verdi, esultando, scrisse a Boito: “Finalmente ho finito il quarto atto”.
E per sistemare le partiture dell’orchestrazione anche Arrigo Boito decise di venire ai Bagni di Montecatini, carico di carte e spartiti, deciso a lavorare con Verdi per la messa a punto del lavoro portato fino a quel punto.
 
Cinque anni dopo, nel mese di luglio del 1889 Verdi, appena ricevette da Boito la prima idea del Falstaff, Verdi gli scrisse dalla Locanda Maggiore: “… or non posso che ripetere che non si poteva far meglio di quanto avete fatto voi”.
 
E sempre alla Locanda Maggiore il genio di Busseto lavorando tre ore al giorno chiuso nelle sue stanze abbozzerà il libretto del Falstaff.
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